Articoli dal nuovo blog di Smartfeeling

martedì 25 marzo 2008

Come ci vede Google?

Vi siete mai chiesti come Google e gli altri crawler (o spider o bot, come preferite) vedano il vostro sito web?
Piu' o meno così:

Cioè in un semplice formato testuale.
Se siete particolarmente curiosi, volete verificare di persona, potete farlo scaricando LYNX.
Il link per il download è questo.

Lynx è un semplice browser testuale, ed è ciò che piu' si avvicina a ciò che vede un crawler.

L'utilizzo è molto semplice.
Dopo aver scaricato il file zip, scompattatelo in una cartella (va bene anche sul desktop).
Avviate il file lynx.exe e digitate G (che sta per Go).
A questo punto potete immettere l'URL (es: http://configuratori.googlepages.com).
Premete INVIO ed iniziate la navigazione testuale (potete spostarvi sui link con le frecce up-down, e tornare indietro con la freccia sinistra).

Se ciò che vedete non vi piace, è poco chiaro da leggere e i contenuti sono confusi, allora avete scoperto il motivo per cui Google non vi indicizza a dovere.
Ah, vale anche il ragionamento opposto: come fa quello ad essere sempre ai primi posti?

Buona navigazione;)

sabato 22 marzo 2008

10 suggerimenti per scusarsi con i propri clienti

Di recente mi sono ritrovato a dover chiedere informazioni riguardo ad un upgrade di connessione per il mio contratto ADSL.
In primis ho provato a telefonare. Ci credete se vi dico che ho imparato a memoria il menu vocale del mio fornitore?
E che dopo quasi un'ora di tentativi non sono riuscito ad ottenere nulla?
E che lo stesso risultato l'ho ottenuto anche tramite l'e-mail dedicata al customer service?
Secondo voi quanto tempo passa prima che cambi fornitore?

Ma il punto non è quanto siano scarsi in Italia i fornitori di connettività (anche se mi piacerebbe molto affrontare la questione), bensì quanto sia controproducente ignorare i propri clienti nel momento in cui si presenti un qualsiasi problema, e quanto invece sia facile (con qualche piccolo accorgimento) uscirne in modo elegante ed anzi, rafforzare la fiducia che loro ripongono in noi.

A tal proposito mi torna in mente la lista dei 10 "tips" di Ian Lurie:
  1. Il Server è giu'? Se non ci sono problemi con il servizio http (solo il database non funziona), indirizzate la vostra home page su una nuova pagina che comunica agli utenti che siete al corrente del problema e che state lavorando per risolverlo.
    Se vi è morto l'intero server, reindirizzate il vostro sito su un nuovo server in cui avete pubblicato la pagina di avviso. E' facile e ne vale la pena.
  2. Se il sito deve restare giu' per molto tempo, inviate una mail ai vostri clienti, comunicando cosa è successo, cosa state facendo per risolverlo e cosa farete per evitare che si ripeta di nuovo.
  3. Se avete sblagiato un ordine, scusatevi. Poi, una volta inviato il materiale, evitate di addebitare il trasporto. Il cliente pagherà comunque il prodotto, e non considererà il vostro servizio poi così male.
  4. Se avete un problema che richiederà molto tempo per la risoluzione, rifatevi al punto 2.
  5. Se lo ritenete appropriato, usate una battuta di spirito per sdrammatizzare.
  6. Siate veloci! Se aspettate 2 settimane prima di rispondere al cliente per ammettere che sì, effettivamente avete toppato, allora state facendo una figuraccia. Inoltre il vostro interlocutore avrà la sensazione che per voi sia uno sforzo dover ammettere il torto. Perderete la sua fiducia.
  7. Siate propositivi. Non cercate scuse incolpando altri. Non parlate di quanto il vostro business ne stia soffrendo o di quali congiunture negative vi abbiano portato a questo. Purtroppo non importa a nessuno. Parlate invece di cosa state facendo per risolvere il problema, e di come eviterete che si ripeta di nuovo.
  8. Curate l'ortografia (rileggete bene le bozze e fatele leggere ad altri). Inviare una mail che riporta "Egreggio Cliento, le chiediamo scusa" non è proprio il massimo.
  9. Non pretendete mai una risposta! Avate già disturbato troppo il vostro cliente.
    Se state offrendo al vostro cliente un coupon, fate in modo che sia semplice per lui usufruirne, nel caso lo ritenga opportuno. Non chiedetegli di farlo subito e non imponetegli limiti temporali.
  10. Ricordategli i bei momenti. Non c'è nulla di male nel riparlare di cio' che avete fatto di buono per lui.
Ecco, riscrivendo questa lista mi sovviene che di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno. ;)

Come scegliere un configuratore. Chi ben comincia....


Non importa che voi siate il committente o il consulente incaricato del progetto, quando vi troverete ad affrontare un progetto di configurazione la domanda che dovete porvi è sempre la stessa: Di quale prodotto ho bisogno?
Sia che si tratti di dover effettuare una software selection, sia che si tratti di dover realizzare un prodotto ad hoc, il miglior punto di partenza è sempre l'analisi delle funzionalità e dei requisiti.
Detta così sembra un'ovvietà, ma non sempre lo è.
Non sempre, infatti, dedichiamo risorse ed energie sufficienti alla stesura di chiari obiettivi di progetto.

Un punto di partenza potrebbe essere una scheda di valutazione, che ci aiuti a capire in quale direzione sia meglio procedere.
L'idea è quella di definire una metodologia da poter applicare, nella fase iniziale, ad ogni progetto di configurazione e che contribuisca a farci capire meglio in quale direzione dovremo muoverci.

Iniziamo, innanzi tutto, col definire le due macro aree che caratterizzano "il configuratore", e le rispettive sotto categorie:

  1. Area Funzionale:
    • Tecnico [T]
    • Commerciale [C]
  2. Area Tecnologica
    • Web (Browser) [W]
    • Stand alone (Client Proprietario) [X]
Tecnico-Commerciale da una parte e Web-Client dall'altra, sono i quattro poli di ogni progetto di configurazione. Certamente non sono gli unici punti degni di nota, ma sicuramente sono un buon punto di partenza.

La scheda

Iniziamo col rispondere a queste semplici domande.

  • [T*1.15] Devo configurare una Distinta Base (B.o.M.)?
  • [T] Devo fornire schede di lavorazione? (taglio, assemblaggio,..)
  • [T] Devo generare documentazione gestionale? (Erp)
  • [C,W] Sarà usato dai miei clienti?
  • [C] Sarà usato dalla mia rete vendita?
  • [T] Sarà usato da personale tecnico interno?
  • [T,W] Sarà usato da personale tecnico esterno?
  • [C] L'utilizzatore potrà personalizzarlo con i propri dati?
  • [C,X] Voglio avere la possibilità di aggiungere prodotti a piacimento?
  • [T,C,X] Voglio la possibilità di modifica autonomamente le regole ed i vincoli delle procedure di configurazione?
  • [C,X] Deve contenere listini personalizzati o personalizzabili?
  • [C] Deve gestire un'anagrafica contatti?
  • [C] Deve gestire dei documenti? (Ordini, Preventivi)
  • [C] Deve gestire delle scadenze?
  • [W] Deve essere aggiornabile in tempo reale?
  • [X] Deve funzionare anche in assenza di rete?

Nel rispondere a queste domande, assegnate un valore da 0 a 10 all'importanza della domanda.
Es. "Devo configurare una Distinta Base (B.o.M.)" = 0; significa che il mio configuratore non gestirà alcuna Distinta Base (B.oM).

Leggenda dei [TAG]

T = Tecnico
C = Commerciale
W = Web (Browser)
X = Custom (In genere richiede un client proprietario)

Come calcolare i punteggi

I punteggi vanno attribuiti ai TAG. Ogni TAG ha un valore relativo dato dalla somma dei punti ottenuti su ogni singola domanda, ed un valore assoluto calcolato moltiplicando il numero di volte in cui il TAG compare nelle domande (es. [T] compare 6 volte) per il valore massimo attribuibile, cioè 10 (se usiamo una scala di valutazione che va da 0 a 10). Perciò, se T compare 6 volte, il suo valore assoluto sarà 60.
Naturalmente piu' TAG possono coesistere su una singola domanda: ad ogni TAG va attribuito il punteggio pieno assegnato alla domanda di riferimento (es: se coesistono [T,C,X] e la domanda vale 6 punti, ad ogni singolo TAG andrà attribuito il punteggio pieno di 6 punti, cioè T=6, C=6, X=6).

Gestione dei pesi: i moltiplicatori di valore

Può succedere che alcune domande abbiano maggior rilevanza di altre per un particolare TAG.
In questo caso possiamo dire che quel particolare TAG "pesa" maggiormente di altri in quel particolare contesto.
Per non perdere questa importante sfumatura, possiamo affiancare al TAG un moltiplicatore (es: [T*1.05] assegna un +5% al TAG T).

Numero e qualità delle domande

Ogni project manager può creare un proprio set di domande, oppure può seguire il processo inverso. Cioè, partendo dalle specifiche del progetto, stendere una lista di caratteristiche che dovrebbero essere rispettate dal sistema di configurazione. Una volta stesa la lista, sarà sufficiente assegnare i TAG ed i valori ad ogni specifica della nostra lista.

Conclusione ed esempi

Col punteggio ed i TAG assegnati, avrete un'idea di quale direzione prendere per realizzare (o farvi realizzare) il configuratore dei vostri sogni.

Esempio: Scheda 1

Ma non finisce certo qui, siamo solo all'inizio....

domenica 9 marzo 2008

Configuratori commerciali (Esempio 1)



Ecco il classico configuratore commerciale.
E' studiato per un utilizzo da parte di un utente non tecnico, quindi dotato di un'interfaccia grafica molto semplice e pulita.
Potete provarlo sul sito della casa madre.


Nonostante la sua semplicità, lo strumento ci consente di fare alcune riflessioni importanti:
  • La tecnologia. E' stato utilizzato Adobe Flash, quindi una tecnologia presente su quasi tutti i personal computer. Questa non è cosa da sottovalutare se stiamo pensando di realizzare uno strumento che debba essere fruibile da un pubblico non tecnico.
    Pensate cosa accadrebbe se aveste investito tempo e denaro in uno strumento che, per l'utilizzo, richiede un plug-in non presente sul PC del vostro ipotetico cliente.
    Siete sicuri che il vostro utilizzatore sia sufficientemente motivato per installarlo?
    E se anche lo fosse, siete proprio sicuri che ci riesca, o che non abbia installato un qualche sistema di protezione antirus o firewall che voglia dire la sua? Beh, vi garantisco che anche la procedura di installazione piu' semplice può riservare brutte sorprese.
  • L'interfaccia utente. E' funzionale, essenziale ed elegante. Il vostro configuratore parla di voi e vi deve rappresentare nel miglior modo possibile.
    Quando progettiamo l'interfaccia di un configuratore, dobbiamo tenere in considerazione il target di utenza.
    Utente non professionale: Anche se la tentazione di arricchire il nostro configuratore di funzionalità fantascientifiche è molto forte, a volte risulta piu' saggio ridurre al minimo le opzioni di interfaccia e gli effetti speciali, sacrificando così alcune opzioni a tutto vantaggio di una maggior semplicità di utilizzo ed immediatezza.
    Un' utenza non professionale, che non conosca a fondo il vostro prodotto, non sempre è disposta ad investire tempo per apprendere funzionalità complesse e non sempre è in grado di farlo.
    Troppi pulsanti da spingere, troppi messaggi da leggere, creano un "movimento" ed una complessità che potrebbe disturbare il vostro utente ed indurlo ad abbandonare un'attività che stà diventando frustrante.
    Per un utenza non professionale, il configuratore deve essere uno strumento in grado di condurci per mano alla scoperta del prodotto, e non un test sulle proprie conoscenze informatiche.
    Un'interfaccia troppo ricca e complessa sortirebbe lo stesso effetto di un commesso saccente ed impertinente.
    Utente professionale: Sono in genere i vostri rivenditori, gli agenti o una nicchia di utenti particolarmente esperti ed esigenti. In questo caso qualche opzione in piu' non guasta, ma sempre tenendo in considerazione l'utilizzo che si deve fare dello strumento ed il contesto in cui l'utilizzatore si trova ad operare.
    Pensate se il vostro utente professionale si trovasse ad operare in un punto vendita aperto al pubblico. Le esigenze funzionali e le aspettative di utilizzo sarebbero molto differenti da quelle di un utilizzatore che si trovasse ad operare nel proprio ufficio e col solo scopo di inviarvi un ordine.
    Chi opera a contatto con il pubblico, ha la necessità di poter disporre di un valido ed affidabile strumento di vendita che lo aiuti ad illustrare al cliente il vostro prodotto (molto importante l'aspetto grafico), che rispecchi a pieno le potenzialità del prodotto valorizzandone tutte le caratteristiche di personalizzazione (funzionalità ed opzioni di configurazione "avanzate"), che venga incontro alle esigenze commerciali del punto vendita (gestione contatti, possibilità di personalizzare il preventivo, gestire fascie di sconti, ecc..).
    Diversamente, chi utilizza il configuratore per un' attività esclusivamente B2B, richiederà allo strumento funzionalità nettamente differenti.
Concludento, questo breve esempio ci fa capire che allestire un configuratore commerciale (contrapposto al configuratore tecnico, di cui parleremo in seguito) non è cosa da lasciare al caso o da affidare all'improvvisazione. Anzi, richiede la collaborazione di una struttura specializzata ed un'attenta analisi che dovrà coinvolgere in primis il responsabile marketing e gli operatori addetti all'utilizzo.
Affidereste la realizzazione del vostro sito di e-commerce ad una struttura informatica che si occupa di tutt'altro? Sarebbe come andare dall'ortopedico a farsi curare il mal di denti.

venerdì 7 marzo 2008

Web 2.0. Febbre da virus ;)



Trovo intelligente l'idea di mescolare ad arte utile e dilettevole, e questo gadget merita di essere menzionato.
NANOSCAN (di Panda) è un piccolo tool che consente in pochi secondi di effettuare la scansione del vostro PC direttamente da Web (dopo aver installato il plug-in). Un gadget sicuramente "virale".

Non da meno il gadget "INFEX" che mostra in tempo reale le statistiche dello stato di salute dei PC controllati da "NANOSCAN".

Non credete sia una trovata veramente "virale"?