Articoli dal nuovo blog di Smartfeeling

giovedì 29 novembre 2007

Il video di Marco Montemagno allo IAB forum



E' la seconda volta che lo propongo sul mio blog, ma credo valga la pena rivederlo.

Internet è:

  • Pericoloso
  • Difficile
  • Pornografico
  • Inaffidabile
  • Isolante (internet isola)
  • Virtuale (non reale)
Oppure vi stà offrendo una nuova opportunità di business?

Comunicare: quando internet ci mette lo zampino

E’ innegabile che, con l’avvento di internet e la sua capillarità, la comunicazione si sia arricchita di qualcosa di nuovo.

Per chi si occupa di Marketing, questo è materia di studio di sicuro interesse.
Tuttavia, sembra che in italia non ci sia stata la presa di coscienza sull’importanza del fatto che la comunicazione si è arricchita di un nuovo media.

Oggi l’Informazione (l’oggetto della comunicazione) assume forme incontrollabili, quelle dei blog, dei news group, del dialogo all’interno delle community, piu’ in genere del Social Network.

E’ proprio questa apparente “incontrollabilità” che, anzichè stimolare, frena le iniziative di molti. La chimera del Social Networking fa paura, ed amplifica immotivatamente la percezione dei rischi.

Ma i cambiamenti non si fermano alle mutazioni del media, al “come” si comunica. Il Social Networking ha rivoluzionato le regole del gioco, stà cambiando il “chi”: l’Informazione, oggi, la fanno gli utenti, le persone qualunque, che si esprimono sfruttando i canali del web (e l’attendibilità che da essi ne deriva).

E’ vero, chi si occupa di comunicazione non ha affatto torto a temere l’imprevedibilità e la mutevolezza che l’Informazione può assumere grazie ai nuovi media. Ma dovrebbe, innanzi tutto, prendere coscienza del fatto che i mutamenti sono inevitabili, ed inarrestabili. E la Comunicazione sta cambiando.

Ci si può opporre al cambiamento? Vale la pena dedicare risorse affrontando il paradosso del cercare di evitare l’inevitabile?
O ha piu’ senso cercare di capire, aprendo le proprie porte all’innovazione ed agli innovatori?

Volete sapere se c’è un modo per “cavalcare l’onda” del Social Network?
Sì, c’è. Eccome se c’è!
Non solo esiste il modo per non subire passivamente l’informazione, ma è concreata l’incredibile profittabilità che un’Azienda può ottenere adoperandosi nel modo giusto sul web.

Non esiste il manuale del “Social Network for dummies”, ma esistono soluzioni che possono essere calate su ogni singola realtà aziendale.
Certo, non è semplice. Ma con le giuste competenze e con un team adeguato si possono ottenere risultati insperabili.

Concludo questo post (fin troppo lungo) con un piccolo esempio pratico. Un’azienda italiana che ha intuito il cambiamento, e che stà avviando un’attività comunicativa in linea con la filosofia del Social Networking:
SCAVOLINI, sponsor di kitchens.it.

Che sia l’inizio di una nuova e stimolante era della comunicazione aziendale?
Io ci credo e sono fiducioso.

Social Network API: OpenSocial API

Nel video “Google Campfire One” lo slogan è: “Making the web better by making it social.”



Stiamo parlando delle OpenSocial API, il set di API che Google mette a disposizione dei vari programmatori che abbiano intenzione di sviluppare un Social Network integrato ed integrabile con altri S.N.

Ma il punto non sono le API, e la sede per parlarne non è questa (anche se ne sarei tentato).
Il punto è che il Social Network (o Web 2.0, se preferite) è il nuovo NetBusiness (o Business 2.0, se preferite).

Dove stà andando la NetEconomy? Beh, credo la risposta la possiate immaginare da soli.

Buttate un occhio nuovamente alla mappa di Architects Japan.
Rileggete con attenzione il post sulla nuova comunicazione in internet.

E se ancora il concetto non è chiaro, provate anche An explanation of Google’s challenge to Facebook .

Il punto è che gli utenti (NOI), sono annoiati dal solito sito “a senso unico”, da subire in modo passivo. Noi preferiamo interagire, generare contenuti, condividere.
Condividere. Non sottovalutate questo concetto. Sarà il fulcro del Business 2.0., il buco nero che attrae tutti i media e rivoluzionerà la comunicazione. Dalla televisione ai comunicati redazionali, ogni forma comunicativa dovrà fare i conti con l’animale sociale che è in noi, e che vuole CONDIVIDERE.

Tra non molto, molti di noi avranno una loro televisione (i CREATORI).
Mentre gli altri preferiranno “navigare” tra i contenuti riorganizzati e messi a disposizione dalle nuove WebTV (o IPTV).
Secondo voi perchè YouTube ha avuto tanto successo?

Concludo con una provocazione, come mio solito.
Se ora siete convinti che il Social Network è il futuro del web, allora che intendete fare per il vostro business?

UGC. Il sesto potere

Potere ai piccoli”, è proprio il caso di dirlo.

Gli UCG (User Generated Contents), di cui YouTube è leader indiscusso, stanno cambiando il modo di fare marketing, di comunicare.
Per lo meno è quello che si è detto allo IAB Forum.

Internet è:

  • Pericoloso
  • Difficile
  • Pornografico
  • Inaffidabile
  • Isolante (internet isola)
  • Virtuale (non reale)

Beh, se ne siete convinti allora avete un grosso problema. Ed il problema è addirittura insormontabile se anche i vostri consulenti vi danno ragione.

Layla Pavone (Presidente IAB Forum) parla di “Sesto Potere”. Quando, cioè, il media fornisce ai consumatori il potere di influenzare il comportamento dei BRAND.

Ora, è vero che io sono un pò fissato col Social Network (in fondo sono un Sociologo), ma a voi non piacerebbe essere i beniamini di una comunità a tema che accarezzi il vostro business?

Pettegolezzi, chiacchiere che si diffondono in rete. Di questo stiamo parlando.
Non vi piacerebbe poter esserne, in positivo, il protagonista?

O siete convinti che siano solo chiacchiere… ?

Risorse:
Sesto Potere (di Layla Pavone)
Evoluzione dei media (di Marco Montemagno)
Sharing the experience (Forrester Research)
Un po’ di dati..

venerdì 23 novembre 2007

Media: Qualcosa sta cambiando... o è cambiato?



Vi siete mai chiesti cosa ci ha spinto a coniare termini come Web2.0, Media2.0, Social Network, Social Media?

A parte il marketing, intendo ;)

Sono solo nuove “etichette” per rinvigorire “vecchie minestre”, o descrivono un qualche cambiamento, un punto di svolta?

Cosa distingue il “Social Media” dai media che tutti conosciamo?
I “Social Media” sono diversi da giornali, riviste, radio, TV, libri, CD-Rom o DVD, pagine gialle, volantini pubblicitari, cataloghi prodotti?

Cosa distingue il Social Media (YouTube, Digg, MSN, Twitter, MySpace, Ning, ed altri innumerevoli tra blog, forum, news group, ecc..) dai Media che siamo ormai abituati a “consultare” ogni giorno?

La risposta è semplice, e stà proprio nella domanda. La differenza è che il “Media 1.0” (scusate per la definizione) si consulta, mentre con il “Media 2.0” si interagisce.

  • Potete forse cambiare l’articolo di un giornale?
  • Potete commentarlo pubblicamente ed esprimere la vostra opinione?
  • Potete condividere esperienze con altri, leggendo le pagine gialle?
  • Potete forse trovare le esperienze vissute da altri in un catalogo prodotti (o sito web 1.0)?
  • Potete “votare” un prodotto che vi è particolarmente piaciuto su un catalogo?
  • Potete esprimere un giudizio su un’azienda presente nelle pagine gialle?
  • Potete trasmettere infiniti video diversi contemporaneamente in TV?
  • Potete sapere chi ora stà guardando la vostra trasmissione in TV?
  • Potete sapere chi ora stà leggendo i vostri cataloghi?
  • Potete chiedergli cosa ne pensa?

Allora, c’è o non c’è un cambiamento in atto?
O c’è già stato…. ?

Interazione, immediatezza, interconnessione dei contenuti, contemporaneità di contenuti eterogenei, in poche parole UGC: User Generated Contents.

Il nuovo media, il Media 2.0, non solo racchiude in se le caratteristiche di tutti i Media 1.0, ma ne aggiunge di nuove dando agli utenti un immenso potere, quello di esprimersi.

Esprimere le proprie opinioni, condividerle con altri ed ascoltare le opinioni degli altri, e tutto questo con l’autorevolezza e l’attendibilità che il media stesso conferisce loro.

Non so voi, ma io la vedo come una enorme opportunità anche per le imprese, per cambiare il modo di fare comunicazione.