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lunedì 10 novembre 2008

Quali sono le potenzialità del web2.0? Chiediamolo ad Obama.

Premessa.
Nelle ultime settimane i media non fanno che parlare di crisi, e di cosa ci aspetterà. Io, al contrario, mi sento piu' "carico" del solito e pieno di iniziative. La "crisi" la sento come "conflitto ristrutturante", cambiamento ed opportunità.
"Forse stò perdendo la ragione" mi son detto, ed ho cominciato ad intervistare colleghi e clienti. L'ho fatto allo IAB, durante le pause in una riunione, ma anche e soprattutto mediante i miei social networks preferiti ed i gruppi a cui sono iscritto.
Devo dire che quasi tutti la pensano allo stesso modo: una crisi, se affrontata con le idee e gli strumenti giusti, può diventare una grossa opportunità.

Ma credo che il mio "campione di intervistati" non sia del tutto attendibile: si tratta di persone che fanno parte della mia rete di contatti personali, quindi in un modo o nell'altro "gente che vive il 2.0".
La mia convinzione è che la maggior parte delle imprese (italiane e non, piccole e grandi) ancora non abbia compreso a fondo le reali potenzialità che il web 2.0 può offrire loro, e stia rischiando di finire come le "rane bollite" (bella metafora, cercatene il significato su google).
Ma vi siete accorti di cosa ha fatto Obama?

"Il Social Networking di Obama è stata la vera rivoluzione."
Recita un articolo di oggi dell'Herald Tribune.
Nel Febbraio del 2007, un amico telefona a Marc Andreessen, il fondatore di Netscape ed uno del team di Facebook, chiedendogli se volesse incontrare un tizio con un'idea che sembrava totalmente folle.
Quel tizio era Obama, e stava chiedendo se il potere dei social network, con la sua immensa capacità comunicativa e l'enorme database in continua crescita, avessero potuto aiutarlo a cambiare lo "status quo" delle cose.
Obama credeva in un cambiamento che a molti sembrava impossibile, ma aveva ragione.
Questo PDF spiega in poche parole come questo cambiamento è potuto avvenire.
Come per molti altri innovatori del Web, Obama non ha inventato nulla di completamente nuovo. Invece, l'utilizzo di applicazioni di social-networking per la promozione di un movimento politico ha consentito di raccogliere fondi, organizzare a livello locale ed ottenere i voti che hanno prima rovesciato la macchina elettorale di Clinton e poi dei repubblicani.
Ora Obama non dispone solo della presidenza degli stati uniti, ma anche di una banca dati di milioni di nomi di sostenitori impegnati che potranno contribuire a supportarlo al governo.
La notte di Martedì ha inviato ai suoi sostenitori una e-mail che riportava: "Abbiamo ancora molto lavoro da fare per rimettere il nostro paese sulla strada giusta, e presto ci risentiremo per i prossimi passi da compiere".
Coinvolgere! Ecco la parola d'ordine. Coinvolgendo i propri elettori (attivisti) e con l'aiuto di applicazioni tipiche del social-networking, Obama è stato in grado di finanziarsi la campagna elettorale e di creare un vero e proprio network di elettori sempre crescente. Ha strappato consensi ed è diventato popolare, coinvolgendo le persone.
I social media digitali sono comodi, li possiamo utilizzare nei ritagli di tempo, trasformando quel tempo in qualcosa di estremamente produttivo e "profittabile".
Obama passerà alla storia come il primo presidente 2.0, che ha capito le potenzialità di internet e le ha sfruttate per abbassare i costi della campagna elettorale e per consentire alle persone di auto-organizzarsi e svolgere al meglio il loro lavoro.

"Una campagna politica è come una start-up", non si allontana troppo dalla realtà aziendale.
Il fatto è che internet stà offrendo questa possibilità a tutte le imprese, e chi per primo sarà in grado di comprenderne i benefici, chi ci crederà veramente, potrebbe rivoluzionare i paradgmi su cui molti si stanno cristallizzando e diventare il nuovo Obama tra le imprese.
Restare fermi, non percependo il cambiamento in atto, ci espone al rischio di fare la fine delle "rane bollite".
E la recessione accenderà il fuoco sotto al pentolone.... ;)

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